Madri 2.0, tra casa e lavoro con lo smartphone sempre acceso

Madri 2.0, tra casa e lavoro con lo smartphone sempre acceso: controllo tecnologico ‘esagerato’


Multitaskingiperorganizzataacrobata tra carriera e famiglia. La mamma moderna punta la sveglia alle sei, controlla le mail, prepara la colazione per i figli, li accompagna a scuola, vola in ufficio, dove avrà una pausa pranzo di a malapena 60 minuti e ci rimane in tutto oltre otto ore, ma ha già scongelato il pollo per la cena, affidato il figlio alla mamma dell’amico che lo accompagna alla partita di basket, e detto alla figlia di fermarsi a casa della nonna che è vicino alla palestra per il corso di danza delle cinque.La mamma moderna è una nativa digitale, usa lo smartphone come telecomando, agenda e Grande fratello. Crede di non essere all’altezza di badare alla sua prole, e invece si sbaglia di grosso, perché è sempre con le antenne dritte su di lei, non la perde di vista un attimo, anche a distanza. Ma a tutto questo ci deve pur essere un limite. Per riuscire a staccare il cordone ombelicale dai figli in modo che questi imparino a camminare sulle loro gambe. Nel libro “Mamme avatar”, uscito per Bur la scorsa primavera, Laura Turuani e Davide Comazzi, due psicoterapeuti dell’Istituto Minotauro di Milano (che si occupa soprattutto di pazienti adolescenti), provano a raccontare la nuova pelle della mamma 2.0. “La mamma è sempre la mamma, il suo ruolo non è cambiato – osserva Turuani – ono cambiati i suoi strumenti, gli avatar, tramite i quali controlla il figlio dalla postazione di lavoro. Il rischio è che ecceda senza volere rovinando la relazione con lui”. Le abbiamo rivolto qualche domanda per capire meglio di questa rivoluzione tuttora in corso sotto i nostri occhi.Scusi ma chi sono gli avatar?I cloni della mamma scelti direttamente dalla mamma. Che sono di due tipi. I primi sono persone in carne e ossa, per esempio la suocera, la zia, la baby sitter, la mamma dell’amico, l’insegnante di nuoto, canto, pianoforte. Non delega niente a nessuno la mamma del presente. Queste persone sono i suoi rappresentanti, gente solo fidata e selezionata, alle quali dà regole ben precise su cosa devono fare con il figlio, cosa gli devono dare da mangiare, come vestirlo, eccetera. Anche i laboratori, giochi e corsi sono passati sotto il suo vaglio meticolosissimo.Una mamma tentacolare, ancora di più visto che i cloni non sono finiti qui. Qual è l’altro?La tecnologia. La mamma tra casa e lavoro ha sempre lo smartphone accesso, chiede al figlio di chiamarla dal bagno della scuola per sapere in diretta il risultato della verifica, gli chiede uno squillo appena entra in classe, appena suona la campanella, appena arriva a catechismo, e se si annoia al compleanno dell’amico. Ha il gruppo su whatsapp con le mamme degli amici del figlio che frequentano insieme al figlio la scuola calcio. Quello con le mamme dei compagni di classe. Oltre a quello delle amiche dell’aperitivo del venerdì e del cinema infrasettimanale. Dalla nostre ricerche abbiamo rilevato che il 20 per cento delle madri regala uno smartphone al figlio di sei/sette anni. Il resto quando ne ha 11. Attraverso il cellulare transita una comunicazione affettiva relazionale che nasce proprio dentro il rapporto materno. Quindi se il genitore si lamenta quando il figlio davanti al piatto di pasta scrive un sms la responsabilità in parte è del genitore che gli ha fatto passare per una cosa normale e premurosa usare il cellulare sempre e ovunque. Poi adesso si sono messe anche le maestre, che quando vanno in gita con i bimbi dell’asilo mandano foto e filmati ai genitori via whatsapp. Lo smartphone è un cordone ombelicale virtuale. Una volta punivi il figlio se lo usava, ora lo punisci se lo dimentica a casa.

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Fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/08/22/madri-2-0-tra-casa-e-lavoro-con-lo-smartphone-sempre-acceso-quando-il-controllo-tecnologico-e-esagerato/1974950/